Nel corso degli anni, molti studi si sono trovati d’accordo con quanto sostenuto dal nostro Direttore Scientifico, il Dr Caletti, cioè che le diete a stretto controllo glicemico sono ottime alleate della salute. Quest’oggi vogliamo soffermarci su quelli concernenti una patologia estremamente diffusa, il diabete di tipo 2 .

Uno studio svedese condotto dal Dr. Nielsen, Ricercatore capo del Blekingesjukhuset Diabetes Clinic, in Karlshamn, riporta che i pazienti in sovrappeso con diabete di tipo 2 possono mantenere peso e glicemia sotto controllo per lungo tempo seguendo una dieta a basso tenore di carboidrati (Low-Carb) [1]. Durante il suo svolgimento, i partecipanti hanno limitato l’assunzione di carboidrati al 20% del totale delle calorie introdotte. Come afferma egli stesso, l’effetto che immediatamente ha colpito l’attenzione della dieta Low-Carb praticata è stata la totale assenza di fame: infatti, evitando più che altro pane raffinato, pasta, patate, riso e cereali da colazione, e limitando a 80-90 gr al giorno l’assunzione di carboidrati derivati principalmente da vegetali come insalata e pane integrale, si minimizzavano i picchi glicemici che rendono necessario per questi pazienti l’assunzione di insulina.

Nielsen e i suoi collaboratori avevano già dimostrato in un precedente lavoro che la perdita di peso ed il controllo glucidico erano superiori (durante un periodo di 6 mesi) tra 16 pazienti obesi con diabete che seguivano una dieta a basso tenore di carboidrati, rispetto agli stessi parametri valutati in 15 pazienti con problemi simili che invece seguivano una dieta contenente il 55-60% di calorie derivate da carboidrati [2]. Ad un follow-up ai 22 mesi, questi risultati si erano confermati stabili [3].

Nel corrente studio, pubblicato sul BioMed Central journal Nutrition and Metabolism, il gruppo di Nielsen riporta i dati ottenuti da 44 mesi di osservazione. Oltre ad aver perso peso, tutti i partecipanti hanno fatto registrare un’ immediata e sensibile riduzione della glicemia dopo aver iniziato il programma dietetico e l’hanno mantenuta bassa per tutto il periodo dei 44 mesi.

“Siamo dell’avviso che i pazienti obesi con diabete di tipo 2, seguendo una dieta a restrizione calorica che preveda non più del 20 % di carboidrati sul totale delle calorie introdotte, ridurrebbero il peso corporeo ed avrebbero un migliore controllo glicemico” concludono i ricercatori.

Le conclusioni di un altro studio dello stesso anno vanno ancora oltre [4].

Mettendo a confronto la dieta Low Carb e la dieta chetogenica nei pazienti Diabetici di tipo 2, i Ricercatori affermano: “In sintesi, la modifica dello stile di vita utilizzando due diete, che riducono l’assunzione di carboidrati, ha portato a un miglioramento del controllo glicemico, alla eliminazione/riduzione del farmaco ipoglicemizzante ed alla perdita di peso in individui sovrappeso e obesi con diabete di tipo 2, in un periodo di 24 settimane in ambito ambulatoriale. La dieta contenente meno carboidrati, ovvero la dieta chetogenica (Very Low Carb-VLC), è stata la più efficace nel migliorare il controllo glicemico rispetto alla dieta a basso contenuto glicemico (Low Carb-LC). La modificazione dello stile di vita con interventi a basso contenuto di carboidrati è efficace contro l’obesità ed il diabete di tipo 2, e potrebbe dunque avere un ruolo importante per invertire l’attuale epidemia di diabete ”.

Si tratta dunque di un’altra dimostrazione che il farmaco ipoglicemizzante usato dai pazienti viene ridotto o soppresso praticamente sempre con questo tipo di diete, in modo ancor più efficace con una dieta chetogenica che non con una Low Carb, come dimostrano anche i pazienti del Dr Caletti sottoposti alla Ketozona Diet.

Le Associazioni Italiane per lo studio e la terapia del Diabete (ma anche quelle Americana ed Europea) raccomandano tuttora diete ad alto tenore di carboidrati. Evidentemente l’aumento epidemico (oltre il 25% nell’ultimo biennio) della malattia non è ritenuto un fatto significativo.

In realtà, una dieta a basso tenore di carboidrati (Low-Carb) è essenziale perché questi pazienti mantengano la glicemia entro limiti di norma e una ancora più rigida sortisce un effetto ancora migliore.

Nella Ketozona Diet la quota di carboidrati infatti viene severamente limitata e i grassi notevolmente aumentati in modo personalizzato.

Ad ogni modo, nella sua filosofia generale, la dieta Low Carb è da sempre tarata sul controllo glicemico ed è la traccia iniziale da seguire per portare questi pazienti al completo (e possibile) controllo glucidico, unica strada che possa permettere loro una vita normale ed una assenza del senso di fame.

Una adeguata (ma non esagerata) introduzione di proteine, grassi monoinsaturi e saturi, e dosaggi possibilmente personalizzati in base al rapporto AA/EPA di Olio di Krill completano il panorama protettivo vascolare, andando nella direzione della riduzione dell’infiammazione, sempre molto elevata in questo tipo di pazienti.

Riferimenti

[1] Nielsen JV, Joensson E: Low-carbohydrate diet in type 2 diabetes: stable improvement of bodyweight and glycemic control during 44 months follow-up in Nutrition & Metabolism 2008(5):14.

[2] Nielsen JV, Jonsson E, Nilsson AK: Lasting improvements of hyperglycemia and bodyweight: low-carbohydrate diet in type 2 diabetes. Ups J Med Sci 2005, 110(2):179-83.

[3] Nielsen JV, Joensson E: Low-carbohydrate diet in type 2 diabetes. Stable improvement of bodyweight and glycemic control during 22 months follow-up. Nutrition & Metabolism (Lond) 2006, 3: 22. DOI: 10.1186/1743-7075-3-22.

[4] Westman, Eric C., Yancy, William S., Mavropoulos, John C., et Alii, 2008/12/19: The effect of a low-carbohydrate, ketogenic diet versus a low-glycemic index diet on glycemic control in type 2 diabetes mellitus in Nutrition & Metabolism (Lond) 2008; 5: 36. DOI: 10.1186/1743-7075-5-36.

 

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